Mountainbike Rider ha ampiamente saggiato la VICE Factory emettendo come verdetto un assoluto suggerimento di acquisto. La quintessenza secondo i collaudatori: la VICE cela un potenziale decisamente maggiore rispetto a quanto lasci intuire la compressione della molla. Guidarla è gioia allo stato puro.

“La moderna geometria con foderi orizzontali corti, ampio reach e attacco del manubrio corto comunica una sicurezza tale che i 120/130 mm di compressione della molla mi danno l’impressione di essere molto di più e che posso lasciarmi andare in consueta modalità downhill.”

A proposito del telaio scrivono i tester:

“Niente carbonio, niente leva d’inversione, niente fronzoli – la “Vice” si concentra sull’essenziale e lo fa dannatamente bene. Il classico triangolo posteriore a fulcro singolo si armonizza perfettamente con la forcella e spicca soprattutto per prestazioni piuttosto che per sciccheria di dettagli come l’instradamento interno dei cavi, le protezioni del telaio e le complicate costruzioni nella zona dello sterzo.”

In sintesi: Chi come principiante è alla ricerca di una trail bike con cui progredire rapidamente e divertirsi, trova nella “Vice Factory” un ottimo riscontro. L’intelligente struttura completa l’ingegnosa ed efficiente monofulcro che ostenta la propria superiorità soprattutto in virtù della sua agilità ed esuberanza sul trail. I 120-130 mm di compressione della molla all’inizio apparentemente scarsi si fanno sentire decisamente di più durante la marcia e, con una buona messa a punto, offrono ulteriori riserve. Considerando la performance e il prezzo brutalmente quantificato in 2.499 euro, non possiamo che esprimere per la “Vice Factory” un assoluto suggerimento di acquisto.

Il rapporto del test completo è disponibile nell’edizione di Mountainbike Rider #191 2/17.

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